La penetrazione islamica in Africa

INTRODUZIONE: mondo arabo e mondo africano

Prima ancora che arrivino gli Europei colonizzatori, in Africa hanno il sopravvento gli Arabi, anche se la loro occupazione iniziale, in termini militari, più che religiosi, si limita alla fascia mediterranea e al deserto del Sahara. Poi, immediatamente dopo la prima ondata “liberatrice”, questi territori si governano autonomamente, anche se la religione islamica, che si è imposta ed è stata anche imposta, ha creato una certa simbiosi con il mondo arabo, come se fossero gli Arabi ad aver occupato e gestito questi territori, in cui la religione ha preso piede con l’apparato culturale che la caratterizza e quindi anche con la lingua. Bisogna riconoscere che per una certa somiglianza con il mondo del deserto, anche le popolazioni nomadi del Sahara hanno facilmente inteso le proposte maomettane, che riflette-vano le condizioni delle tribù arabe, alle quali si cercava di dare una identità e una risposta confacente con la situazione vissuta dalle diverse tribù locali. Così la religione è divenuta il collante che ha dato una identità agli Arabi, e, con loro, ai diversi abitanti del deserto che si estendeva nel continente africano. Di fatto la religione islamica non sarà mai vissuta totalmente, per il fatto che ancora rimangono eredità del mondo animista, e nel contempo, per una certa lontananza con il mondo arabo, non tutto viene osservato con rigore. Tuttavia, sia per una certa affinità, sia per quel genere di penetrazione che lascia spazio ad interpretazioni diverse della legge coranica, c’è la possibilità di seguire una dottrina e una pratica religiosa che ha sempre bisogno di interpretazioni più chiare. Non si può pensare che le popolazioni berbere e magrebine siano le sole fedeli ad una certa forma religiosa; anche nel mondo nero si fanno strada i libri e i dettami coranici, perché i diffusori non provengono propriamente da un mondo ritenuto lontano ed estraneo al proprio vivere. Così l’Islam viene considerato qualcosa di locale o di corrispondente al proprio mondo culturale. Queste affinità fanno considerare l’Islam come un fenomeno proveniente dal cuore del deserto: la ragione per la quale Maometto (570-632) elabora una nuova religione è quella di unificare le tribù del deserto arabico, che si scontrano sulla base delle diverse divinità locali. Il profeta non è certo alla ricerca di una diffusione del proprio credo religioso, se non quando le resistenze locali lo spingono allo scontro diretto per imporre ciò che viene rifiutato.

Maometto, come Cristo, non ha scritto nulla. I suoi detti e altre parole, raccolte nel Corano, sono proposte di vita essenziali, sono facilmente comprese e attuate tra gente che rivendica una propria identità, e soprattutto si rivelano capaci di attirare gente che vive nel deserto e di compattarla. Il profeta suggerisce le sue proposte di vita come se dovessero costituire una sorta di sintesi delle religioni del libro, o delle religioni rivelate, i cui personaggi principali trovano spazio anche nel Corano. Egli si aspettava un consenso più ampio dentro una religiosità rigida e tuttavia essenziale. Ed invece gli ostacoli furono numerosi durante la sua esistenza. La reazione, che Maometto mise in campo per dare una identità alla popolazione della penisola arabica, ebbe poi come conseguenza quello spirito combattivo che mosse le armate locali e spingersi verso territori con popolazioni della medesima razza o caratterizzate da una situazione molto simile a quella vissuta nel deserto arabico. Di qui la penetrazione nel mondo africano, che risultava affine al territorio desertico di cui l’Arabia era di fatto la continua-zione. Poi le scorrerie nella fascia costiera mediterranea proseguirono, in parte verso l’Europa nel territorio iberico, per le sue affinità con il mondo occupato dai Vandali (di qui il termine “Wandalus”, da cui poi deriva l’Andalusia, regione spagnola), in parte oltre il Sahara verso il sud, raggiungendo così, nel deserto e oltre, le popolazioni, che nella parte nubiana avevano sempre più il colore nero della pelle. Così l’Islam si impone, anche se, lontano dai luoghi di partenza, esso, almeno inizialmente non è vissuto nella maniera integrale. Si deve sempre riconoscere che l’Islam, nato in Arabia e per quelle tribù, non si identifica comunque con loro: come religione essa va ben oltre i territori in cui si è affermata, ed oggi appartiene a popolazioni molto diverse e che non potranno mai essere definite arabe. Questo vale per quanti vivono sulle coste africane che si affacciano sul Mediterraneo, anche se essi vengono assimilati agli arabi, parlando la loro lingua e appartenendo alla stessa razza semitica. Gli stretti contatti dei Berberi e affini con coloro che sono di pelle nera, conduce ad immaginare anche costoro affini al mondo arabo. Ma qui l’Islam assume connotati particolari, per quanto inizialmente queste zone dipendano politicamente dai califfati della regione mediorientale. Occorre dunque precisare che l’Islam, religione tipicamente araba, pur conservandosi nelle sue essenzialità anche in Africa, lì di fatto si presenta con caratteristiche particolari, che finiscono per condizionare una notevole area geografica del continente nero. Leggi tutto “La penetrazione islamica in Africa”