IL FENOMENO DELLO SCHIAVISMO IN AFRICA

L’interesse dell’Europa per l’Africa si fa più marcato a partire dal XV secolo, anche e soprattutto in riferimento alle terre abitate da popolazioni negroidi. Nel Medioevo l’Africa del nord, quella mediterranea, apparteneva al mondo musulmano, e come tale era preclusa all’occupazione da parte degli Europei. Solo con la presenza dei Turchi, lanciati nella loro avanzata in Europa, soprattutto dopo la conquista di Costantinopoli, aveva chiuso il Mediterraneo orientale e di fatto l’accesso al mondo indiano sempre più favoleggiato come la terra delle ricchezze e delle spezie. Di qui il bisogno di una nuova rotta, quella definita occidentale, che viene intrapresa in modo particolare dalla Spagna, navigando al largo dell’Oceano Atlantico. In competizione con essa il Portogallo cerca la via delle Indie sempre sull’Oceano Atlantico, ma muovendo attorno alle coste africane, sulle quale mette alcuni centri che costituiscono gli scali necessari per i rifornimenti e per l’esplorazione del territorio, l’Africa, comunque non conosce un particolare interesse diretto, anche se alcuni centri sulla costa vengono fondati per assicurare il passaggio alle navi dirette in Oriente. Nessuno si addentra, anche perché le aree insalubri e l’intrico delle foreste equatoriali impediscono questo genere di operazione. L’Africa acquista interesse quando la scoperta dell’oro, che la Spagna accumulava nelle terre americane, fornisce lo strumento per sostenere queste campagne, come pure le continue tensioni in Europa, dove le guerre, prima di natura dinastica e poi di natura religiosa nascondono le rivalità fra gli Stati alla conquista di un posto di prestigio. Le continue rivalità sul territorio europeo e la fissazione di voler acquisire le ricchezze in India, presto sostituita dalle nuove terre americane, avevano di fatto tenuto sempre più ai margini il continente africano, che ancora non diventa terra di conquista diretta e permanente, come succede poi nell’Ottocento. Leggi tutto “IL FENOMENO DELLO SCHIAVISMO IN AFRICA”