Via Crucis.

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli di Gesù gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: «Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?». Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. (Marco 14,12-16)…..

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VIA CRUCIS di GALBIATE – 2018

Pasqua 2018: NEL LUOGO DI MORTE C’E’ IL VIVENTE.

La notizia della risurrezione, nelle prime ore, sconvolge alcune donne, quelle che avevano osato, già di primo mattino, ritornare sul luogo del dramma per dare compimento ai gesti di pietà, un po’ affrettati nelle concitate ore seguite alla morte di Gesù. Poi la notizia, non del tutto creduta, neppure dalle donne accorse sul posto, coinvolge il gruppo degli Undici, rinchiusi per paura, senza che essa possa comunque apparire al momento credibile, anche perché, in quel momento, essi erano ancora sconcertati e turbati per la piega degli avvenimenti. La notizia arriva anche alle orecchie degli avversari di Gesù, che pur si aspettavano qualcosa del genere, non perché convinti davvero che uno, ucciso in quel modo, potesse riaversi, ma perché temevano colpi di mano da parte dei suoi per riaversi dalla brutta esperienza, vissuta senza esserne adeguatamente preparati. Se colui era un impostore – e così erano anche i suoi seguaci -, ci si poteva aspettare di tutto, anche un intervento alla tomba per portarlo via, e poi far credere nella risurrezione preannunciata. Comunque quello che è veramente successo non era atteso, o non lo si aspettava in quel modo. E del resto, ad onor del vero, nessuno ha potuto assistere alla scena del suo risveglio, dentro quella tomba, e ai suoi primi passi fuori del sepolcro, lasciandolo ormai aperto per sempre. Nessuno è testimone dell’attimo incredibile che lo vede nuovamente vivo, e nessuno, propriamente, può dire qualcosa a questo proposito…….

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PASQUA 2018 – versione verticale

IL MEDIO ORIENTE IN FERMENTO:

TURCHIA, ARABIA SAUDITA, IRAN :IMPERIALISMI LOCALI
IN PRECARIO EQUILIBRIO
Il Medio Oriente è quella vasta area geografica che si estende fra il Mediterraneo el’Oceano Indiano e fra il Mar Nero e il Mar Caspioe il Mar Rosso. In questa vasta area si è sviluppata una storia millenaria che ha visto il sorgere e il tramontare di diversi imperi e che ha visto soprattutto il sorgere e lo svilupparsi delle tre grandi religioni monoteiste
.
Vogliamo cercare di capire qualcosa di questo complesso mondo in cui si stanno muovendo interessi eterogenei in presenza di cambiamenti non solo per gli imperialismi dominanti all’indomani del secondo conflitto mondiale, ma anche per una certa evoluzione o involuzione che si ha nel variegato mondo islamico ….
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UTE – ATTUALITA’

LA RIVOLUZIONE RUSSA.

LA SITUAZIONE DELLA RUSSIA PRERIVOLUZIONARIA
Nel 1917 ci sono ben due rivoluzioni in Russia,quella di febbraio e quella di ottobre, anche seper il calendario gregoriano devono essere collocate rispettivamente nel mese di marzo e dinovembre.
IL SISTEMA DEGLI IMPERI EUROPEI
L’Impero zarista è coinvolto nella prima guerra mondiale che si sta conducendo senza risultatipositivi, nonostante l’iniziale occupazione della Galizia austriaca, che poi dovette essereabbandonata. Possiamo dire che questo conflitto è divenuto davvero europeo e poi mondiale,perché la Russia si era proposta di difendere la Serbia, in quanto nazione slava, sottoposta ad
un ultimatum umiliante dopo l’assassinio di Sarajevo. Il sistema di alleanze ha poi determinato il coinvolgimento di altri governi.
Fra le potenze europee, il grande Impero zarista non era meno “malato”, o mal ridotto, di altri Imperi, che pur sono destinati poi a crollare, non avendo alla base una omogeneità “nazionale”, che costituiva il collante dei sistemi costruiti nell’Ottocento.
La stessa Germania che pur si presentava come Impero aveva comunque quel senso di appartenenza, se non altro linguistica e culturale, che faceva superare le divisioni statuali conservate fino alla dichiarazione del Reich nel 1871 e che in parte continua a sopravvivere nel sistema federale attuale. L’Impero zarista era nelle medesime condizioni di quello asburgico,
che tale viene definito proprio perché l’elemento di coesione è solo la dinastia dominante; ed era così anche l’Impero ottomano, già rovinato nei suoi possedimenti europei, ma non da meno in difficoltà nelle regioni mediorientali dove il variegato mondo arabo voleva affrancarsi.
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UTE – RIVOLUZIONE SOVIETICA(6)

 

LUTERO E LA RIFORMA.

Introduzione: novità, riforme senza volontà di rottura

Proviamo ad addentrarci in alcuni capisaldi della dottrina luterana, cercando di seguire l’iter storico che ha portato Lutero a sviluppare il suo pensiero e a renderlo sempre più chiaro. A ben considerare l’evoluzione della sua teologia, dobbiamo dire che egli non aveva inizialmente l’intenzione di fondare una nuova dottrina e quindi di creare una nuova Chiesa in contrapposizione a quella romana. Gli eventi, con l’indurimento da entrambe le parti e l’impossibilità a dialogare, hanno spinto sempre più a far emergere tesi che di fatto negano e distruggono l’impianto cattolico della Tradizione e del Magistero e hanno determinato quella spaccatura che non era nei progetti di Lutero, ma che di fatto si è creata anche con gli strascichi violenti dell’intolleranza.

La revisione, che si sta facendo nell’affrontare la questione, non può affatto modificare il corso degli eventi, ma può cercare di capire con più obiettività e serenità di giudizio i problemi seri che furono posti sul tappeto dalla Riforma e che costituiscono ancora la materia del contendere, pur con la possibilità oggi di trovare comuni denominatori per un più sereno confronto e per la condivisione di un comune cammino nella ricerca dell’unità, pur nella pluralità.

 

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NATALE 2017.

Proviamo a considerare il Natale a partire da certe situazioni umane che forse ci aiutano di più a ritrovarne la genuinità, la bellezza vera, la giusta fisionomia. Se teniamo conto che nella sua prima venuta quel Bambino si è trovato in una famiglia lontana da casa, fra poveri pastori, già minacciato da violenza e costretto alla fuga, forse lo possiamo trovare ancora in qualche situazione molto simile a quella. Le indicazioni per la ricerca sono chiare e tuttavia possiamo trovarci anche noi, come i Magi, fuori rotta, anche ad avere conoscenze ampie, strumenti sofisticati, suggerimenti adeguati. I pastori, invece, l’hanno cercato e trovato a casa loro, proprio perché l’hanno sentito come uno di loro e, dal poco che ci dice il Vangelo, non hanno avuto dubbi di scoprire, in quel bambino senza mezzi, colui che poteva cambiare loro la vita. In realtà non è cambiato nulla nel loro mondo, ma si sono ritrovati più sicuri di sé, avendo visto in quel Bambino il futuro, il loro futuro, come dovrebbe essere visto ancora oggi, come dovrebbe essere coltivato sempre. Proprio quel Bambino, disarmato e disarmante, faceva paura a qualcuno e la paura di uno diveniva quella di tutti, perché ci si lascia dominare da essa e così chiunque può spaventare, può diventare motivo di turbamento. È proprio la paura, divenuta fobia, che induce alla violenza: con essa si finisce poi per contrastare anche chi potrebbe in realtà portare luce, pace, speranza.
A volerlo cercare ancora, come ci chiede di fare, dobbiamo ovviamente cercarlo e trovarlo in un bambino, uno vero, fatto di quella carne tenera che ci rende teneri, attorniato da quella povertà che ci fa scoprire l’essenziale, inserito in quel mondo di cattiverie e di morte che ci fa desiderare di ricostruire con lui la speranza.
Non ci è difficile trovarlo, perché sono ancora tante le immagini e le realtà vive ….. Per continuare, cliccare qui….NATALE 2017 – Versione verticale