«La “Via Crucis” è una devozione molto popolare, che si è affermata da noi sull’esempio di quanti, andando in Terra Santa, camminano per le vie di Gerusalemme sulle quali sono segnate le tappe del percorso fatto da Gesù, … Oggi si tende ad ampliare la meditazione su altri momenti delle ore drammatiche della Passione di Gesù, … perché il nostro cammino, sempre più virtuale e non più esercizio fisico, sia un autentico accompagnamento ai dolori del Signore, ma soprattutto al suo messaggio di vita e d’amore che deve risultare più evidente.
Il Signore non vuole che noi soffriamo, ma vuole che nelle nostre immancabili sofferenze, ci dimostriamo, come lui, capaci di continuare ad amare, a servire il disegno del Padre, a rivelare da noi lo Spirito, a manifestare un vivere all’insegna del bene, del dono, della generosità, della vera passione. Ciò che contempliamo, ciò che meditiamo, ciò che riviviamo deve aiutarci a concepire la sua e la nostra passione come il modo migliore di vivere.
Tutte le volte che facciamo la Via Crucis entriamo in questa sua Passione, che dobbiamo fare anche nostra, sapendo che essa è il vivere di Dio e deve diventare il vivere dell’uomo.
Qui ci lasciamo condurre da “Una vita di Cristo”, scritta dal romanziere milanese, Luigi Santucci (1918-1999), con cui egli ci offre una rilettura dei vangeli, in chiave moderna. »
Don Ivano ci propone quattro momenti:
- L’ULTIMA CENA: Prendete e mangiate Questo è il mio corpo Offerto Per voi
- NEL GETSEMANI: Padre, se possibile, passi da me questo calice! la tua volontà sia sempre fatta!
- TU SEI IL RE DEI GIUDEI? – TU LO DICI: IO LO SONO! -ECCE HOMO!
- Nelle tue mani rimetto lo spirito! E chinata la testa, Emise lo spirito!
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