PASQUA 2022
IL RISORTO SI FA VEDERE AI SUOI
E FA VEDERE UN VIVERE MIGLIORE
Gesù è ancora vivo, più vivo che mai! Uscito dal sepolcro, non è an-dato a vendicarsi da quelli che lo avevano voluto morto, ma neppure a dire loro che gli sforzi, prodotti per eliminarlo per sempre, erano andati a buon fine. Lui si fa invece vedere ai suoi amici, che pure erano sconvolti per la piega presa dai fatti travolgenti: li raggiunge, senza fare nulla di clamoroso; anzi, sembra quasi che debbano esse-re loro a cercare e a scoprire che Lui continua a vivere la passione che lo ha segnato. Ed in effetti il Risorto mostra loro i segni della passione e dice di voler essere riconosciuto così, che a partire da quei segni i discepoli potranno avere luce e chiarezza, forza e corag-gio per iniziare la loro avventura. Anch’essi, se vogliono risorgere, o non più morire, devono portare i medesimi segni della passione, de-vono passare da quel patirci o da quell’appassionarsi che rende bel-la, autentica, straordinaria, la vita, meritevole di essere vissuta. Non ci dà l’esaltazione del dolore fisico, non ci chiede di cercare e di pro-vare i mali che assalgono il nostro corpo: questi vanno piuttosto combattuti con tutti i mezzi. Portando i suoi dentro la medesima si-tuazione in cui si è trovato e per la quale è stato tolto di mezzo, Lui vuol dire ai discepoli, di allora e di oggi, che proprio nelle circostan-ze in cui l’odio sembra avere il sopravvento e con esso un modo di vivere all’insegna dell’inganno, della brutalità, della menzogna, della sopraffazione, noi dobbiamo continuare la nostra passione, la sola in grado di garantire la risurrezione vera e duratura. Sì, dentro que-sto mondo e questo tempo, così segnato dalla morte per le tante brutalità che si commettono sui fronti delle guerre e dentro il vivere quotidiano, abbiamo bisogno di persone risorte, che anche a portare nel cuore e nel corpo i segni della propria passione, cercano di rag-giungere quanti sono delusi, quanti sono tentati di lasciarsi andare allo sconforto, quanti cercano evasioni inutili che non potranno mai vissuta qualificare l’esistenza, per farla divenire più umana, più meritevole di essere . Gesù ha fatto così con i discepoli; così fa pure con noi, mediante persone che, pur toccate dal male, sono sempre a disposizione per vivere meglio e far vivere meglio. Ci potrà capitare di incontrare qualcuno che porta in sé i segni di un male che fa la sua azione devastatrice, che ha nell’animo un cruccio o un tormento per esperienze amare e dolorose, che si porta nel cuore un’offesa e, più ancora, una grande inquietudine per un futuro incerto: se però di lì ci arriva una visione mai disperata, una lettura dei fatti che cerca vie d’uscita insperate, la carica a voler trovare sempre il lato migliore della vita, allora possiamo dire che la passione non si ferma. Lì ab-biamo incontrato il Risorto. Cerchiamolo vivo, cerchiamolo tra i vi-vi, cerchiamolo tra coloro che oggi fuggono dagli orrori delle guerre, dalle miserie di un vivere sempre più faticoso, da esperienze sba-gliate che appesantiscono l’esistenza: se abbiamo il coraggio di guar-dare nei loro occhi, che hanno visto il male, il desiderio di venirne fuori e nello stesso tempo di far venir fuori da sé quanto di meglio possono dare, allora c’è spazio per il rifiorire della vita. Una guerra, che si vorrebbe risolutrice di problemi aggrovigliati, non ha mai fat-to sortire il meglio né ai vinti né ai vincitori. E comunque non s’è mai visto che un potente, divenuto prepotente, abbia avuto un fu-turo vittorioso per sé, così come chi ha avuto la meglio sui campi di battaglia, abbia potuto godere dei meriti ottenuti con le prove di forza: è pura illusione che il vincitore in guerra abbia poi risolto i problemi perché la sua visione del mondo è sembrata trionfare su chi invece voleva imporre la forza bruta. E comunque non è con la rivalsa che il mondo si fa più sicuro. Gesù risorto non si è imposto sui suoi nemici, che pensavano di averla vinta avendolo fatto fuori in quel modo. E non ha neppure chiesto ai suoi di prevalere sugli av-versari, imponendo il proprio punto di vista con la pretesa che è quello giusto, il solo da ammettere. Mostrando le sue piaghe e ricor-dando gli eventi della passione come l’agire di Dio che non si lascia condizionare dal male, ha invitato i suoi a continuare la sua lezione di vita con la medesima passione: questa, e solo questa, cambiando noi, cambia il mondo e,ambiando il mondo, fa emergere un vivere più umano. A noi spetta il compito di fare Pasqua così, di viverla oggi in un mondo che sembra perdere la speranza in una esistenza più pacifica e più bella. Il Signore è ancora vivo. È ancora con noi!
PREGHIERA
PER UNA PASQUA DI AUTENTICA RISURREZIONE
Non c’è molta differenza tra noi e i tuoi di allora, Signore!
Allibiti di fronte allo scatenarsi dal male,
ci sentiamo confusi, disorientati, dispersi, incapaci di reagire.
Ci domandiamo inutilmente perché, per colpa di chi, se ha un senso,
quanto sta succedendo sotto i nostri occhi esterrefatti:
massacri orrendi, violenze inaccettabili, distruzioni inutili.
Chissà quali pensieri hanno attraversato la mente dei tuoi discepoli,
in quelle ore tenebrose, quando tutto stava crollando,
in quei momenti turbinosi in cui tu, il Maestro, venivi loro sottratto.
Ma di fatto essi non sono stati capaci di vegliare, di reagire, di seguire
e così si sono dispersi, si sono lasciati andare allo sconforto,
si sono rinchiusi in se stessi, senza più risorse, senza più futuro.
Il male, Signore, ci sorprende e ci abbatte facilmente, anche oggi,
lasciandoci sprovveduti, indifesi, indeboliti.
Tu, però, fedele alla tua promessa di aver vinto il mondo,
non ci lasci soli, e ci raggiungi, uno ad uno, laddove andiamo errando,
e ci fai sentire la tua parola, la tua presenza, la tua continua passione,
per ricaricarci e ricondurci sui nostri passi verso una strada migliore.
Non dai quelle spiegazioni che noi vorremmo avere rassicuranti,
perché qualcuno di ben noto abbia le colpe e debba avere i castighi,
perché giustizia sia fatta, vendicando il male e abbattendo i superbi;
ci ricordi invece il disegno del Padre dentro la tua passione,
che ora deve essere nostra, che noi dobbiamo continuare,
assumendo, nel male, il tuo Spirito di pace, di fraternità, di bene.
E poi, forti del tuo Spirito, che in noi ci ravviva il cuore debole,
ci mandi in questa realtà fatta di tanta miseria,
per essere testimoni di te, Risorto, che fa risorgere tutti,
e per portare la tua passione che continua nella nostra,
in modo tale che il male, sempre accovacciato, non l’abbia vinta,
e il bene, che tu sempre ci ispiri, sia l’obiettivo vero del nostro vivere.
Grazie, Signore, di questa tua e nostra Pasqua,
che anche oggi ci fa sperare e ci dà il desiderio di risorgere,
che anche questo nostro mondo sente annunciare, più forte che mai!