L’immagine che si ha dell’Africa, soprattutto nel suo percorso storico, è piuttosto sfuocata, sia perché non se ne parla, sia perché non se ne sa nulla o ben poco, sia perché non gode di alcun interesse, come se la sua presenza rispetto al resto del mondo non avesse rilievo alcuno. Se ne curano gli storici sulla base dei dati che posseggono, che non corrispondono a quelli in uso in Europa, in prevalenza fonti scritte, anche se va riconosciuto che non solo questi contribuiscono a produrre la storia. Va riconosciuto che nel continente, già noto nella sua estensione, ma non raggiunto al suo interno da alcun avventuriero di origine europea, si sviluppano sistemi di governo e raggruppamenti di popoli in grado di garantire non solo la sopravvivenza, ma anche un certo sviluppo, che è possibile, grazie al commercio, e, prima ancora, ad una produzione in eccedenza. Sono ben noti i diversi imperi e i regni, così definiti a partire da un potere centrale, più o meno forte, e soprattutto in grado di far sentire la sua autorità anche nelle zone periferiche del proprio dominio; bisogna tener conto che tali sistemi raggruppano etnie diverse, le quali riconoscono il potere centrale nella misura in cui esso è in grado di sviluppare una economia capace di spingersi oltre i confini e quindi di creare mercati. Questo comporta una conoscenza del territorio, dentro il quale il clima e il terreno, l’idrografia e l’orografia garantiscono coltivazioni che possono dare una produzione in esubero e consentire così il mercato. Ciò significa che anche in queste aree geografiche, mai raggiunte dagli Europei, soprattutto se considerate proibitive in ragione delle diverse febbri malariche, era comunque possibile uno sviluppo, seppur limitato, perché anche per le popolazioni locali spesso il clima non consentiva quel genere di sviluppo che si può constatare in altre aree geografiche del mondo. Qualcosa è possibile ricostruire della storia di simili strutture economiche e governative, che rivelano come sia stato possibile costruire anche su questo territorio delle forme istituzionali che hanno svolto un ruolo non indifferente per il vivere della popolazione locale. Ciò che noi abbiamo oggi nel panorama politico del continente dipende molto dall’epoca coloniale e da ciò che le potenze europee hanno lasciato, misconoscendo il patrimonio storico, che pure l’Africa aveva sviluppato, quando l’Europa non si interessava a questo territorio, pur ricco, ma non facilmente raggiungibile in ragione delle condizioni climatiche. Leggi tutto “Storia dell’Africa: IMPERI E REGNI PRIMA DELLA COLONIZZAZIONE EUROPEA.”
Categoria: Storia dell’Africa
In Africa le origini della Terra e dell’umanità
Il continente africano è sempre stato noto, se non altro per il suo stretto legame con il mondo europeo e con il mondo asiatico: prima della formazione del canale di Suez era di fatto unito all’Asia e le cosiddette colonne d’Ercole sono state considerate come un ponte creato fra l’Africa e l’Europa. Tuttavia non si sapeva nulla di quanto si sviluppava oltre il Sahara. L’Africa, conosciuta nella storia precristiana e anche nei primi anni del Cristianesimo, era di fatto il Nord Africa, perché oltre il deserto si sapeva dell’esistenza di un immenso territorio, in cui le carte geografiche mettevano la scritta: “Hic sunt leones”. La popolazione e la storia che lì si sviluppava non erano note e neppure interessavano, anche se la gente di “pelle nera” era conosciuta. E tuttavia era ben raro che ci si spingesse, anche per via di mare, più che per via di terra; si ipotizzava un certo limite ritenuto invalicabile, come lascia intendere il folle volo di Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno dantesco. Era comunque definita “Africa”, cioè la terra degli Afri, la parte nord del continente, soprattutto sul versante del Mediterraneo occidentale, dove Roma si scontra con Cartagine, da cui probabilmente deriva il nome di Africa, che nella lingua locale significherebbe “colonia”, in quanto la città era sorta sulle coste dell’attuale Tunisia con l’arrivo di Didone, che fuggiva dalla Fenicia. Di fatto solo per l’attuale Magreb si usava il nome di Africa, mentre si escludevano di fatto la Libia e l’Egitto. La zona corrispondente all’Egitto nel Mediterraneo orientale, ha avuto una sua storia, dove i legami con la parte sud, quella oggi definita Sudan, si erano stabiliti con la popolazione “negroide”. Ma l’Egitto, sia per i commerci, sia per gli scontri, era maggiormente implicato con il cosiddetto Medio Oriente, dove si susseguirono imperi, e dove si ritiene che sia iniziata la storia. La convenzione vuole che la storia abbia inizio con i primi documenti scritti, e questi fanno la loro comparsa nella Mesopotamia tra il IV e il III millennio a.C. Sulla base di questo principio, solo in questa area vengono collocate le civiltà che appartengono alla storia, mentre le altre popolazioni senza documenti devono essere considerati appartenenti alla “preistoria”. Perciò laddove gli scritti risultano inesistenti, la storia non esiste, e quindi l’Africa subsahariana risulta essere “senza storia” o ancora nella preistoria. Leggi tutto “In Africa le origini della Terra e dell’umanità”